INTRODUZIONE
AMMINISTRAZIONI CONDOMINIALI ADRIANO COMUZIO
Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 2007

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AMMINISTRATORE PROFESSIONISTA
O CONDOMINO?

Parte II

Allora dato che la figura dell’amministratore di condominio è dalla giurisprudenza, assimilabile al mandato di rappresentanza, dove il mandatario è “uomo di fiducia” del mandante, in questo caso del condominio, ovvero dei condòmini, cerchiamo una persona che “semplicemente” ci dia fiducia!

Analizziamo le sue doti visibili, dialogando con lui, ponendogli delle domande (perché fa l’amministratore, come pensa di svolgere il suo mandato,…) mirate più al suo “modus operandi“ che alle sue pretese di compenso (di questo abbiamo già parlato).

E poi se convinti, mettiamolo alla prova, un anno o due sono sufficienti per capire “l’andazzo” e non vergogniamoci poi di volerlo cambiare se non corrisponda alle nostre aspettative. Anzi, possiamo in casi eclatanti anche non aspettare la fine del mandato (un anno secondo il c.c.) ma revochiamolo pure il qualsiasi momento!

Detto tutto ciò, alla domanda posta dal titolo di questo paragrafo si può ora dare una agevole risposta: si può valutare la scelta di affidare l’incarico di amministratore ad un condomino, ma non più come una volta che se si trovava il meschino che lo vuole fare ben venga e peggio per lui se non lo sa fare, perché la professione comporta anche delle responsabilità notevoli, non solo semplicemente monetarie, ma anche in tema di sicurezza per esempio.
Bisogna poi considerare che un condomino può avere delle remore a imporsi con la forza verso alcuni “amici” per riscuotere le bollette arretrate; può, se non ha la dovuta fermezza, essere sopraffatto da condòmini prepotenti; può non conoscere o voler conoscere le ultime leggi sulla sicurezza, sugli impianti negli edifici civili, le normative fiscali, ecc.

D’altro canto però, se il condomino mostra passione nel voler fare l’amministratore, se sembra sia in grado: di usare il giusto polso per la riscossione delle quote; di istruirsi sulle norme legali e tributarie e sulla sicurezza (perché magari nella sua vita lavorativa ha già avuto a che fare con cose analoghe); di usare un computer per fare i necessari calcoli (oramai a mano non fa più niente nessuno), è senz’altro più adatto di un professionista esterno perché ha molto più tempo da dedicare all’attività, più passione, più interesse in quanto comproprietario di una quota di edificio. Inoltre è sempre presente e quindi si accorge di qualunque evento che necessita di intervento ed è senz’altro più disponibile ad essere contattato anche a orari strani (un professionista non lo fa).

Insomma per quanto possa fare forse qualche piccolo errore, valutate la possibilità almeno di metterlo alla prova, potrebbe essere una sorpresa!

CONCLUSIONI

Troppe altre cose si potrebbero dire su questa figura, ma occorrerebbero ben più delle poche pagine che mi sono prefissato di usare. In fondo quanto ho detto non è poi così difficile da comprendere, penso che tutti soffermandosi sui vari argomenti avranno ben capito che cosa ci si deve aspettare da un buon amministratore: onestà, competenza, pazienza, simpatia, disponibilità, precisione, costanza,… e direi anche la necessaria umiltà per capire di non essere il “capo” del condominio, ma essere invece al suo servizio, diligentemente, con passione, con dedizione.

Tutto qua. Avete ora le basi per giudicare il vostro amministratore.

Per aiutarvi ho approntato un questionario che se compilato con diligenza vi darà sicuramente una mano.

Se ad alcune domande non riuscite a rispondere, chiedete ai vostri vicini, confrontatevi, il dialogo è sempre positivo.

E… buona fortuna!


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