Le convocazioni
Un discorso a parte meritano le convocazioni e i verbali di assemblea che
vedremo nel prossimo paragrafo. Le assemblee necessarie sono almeno due:
quella di fine gestione condominio (dove vengono presentati il consuntivo
gestione precedente e il preventivo gestione attuale) e quella analoga per
il riscaldamento.
Nulla naturalmente vieta di farne una sola con il doppio ordine del giorno,
ma in tal caso si restringe il periodo in cui si può fare, perché
deve essere a fine gestione di entrambi e prima della nuova gestione riscaldamento,
ma in questo modo si ritarderà notevolmente (di almeno 5-6 mesi)
la presentazione del preventivo condominio cosicché l’amministratore
avrà già dovuto emettere due rate usando lo stesso importo
del preventivo dell’anno precedente, perché ancora non è
stato approvato il preventivo attuale, obbligando quindi all’emissione
delle altre due rate con un importo superiore (di solito) alle prime due.
Il consiglio è quello di fare un’assemblea per il condominio
entro i primi tre mesi dalla fine gestione e un’assemblea per il riscaldamento
un mese prima dell’inizio della stagione invernale (ovvero della data
prevista dal regolamento comunale per l’accensione del riscaldamento).
I verbali di assemblea
Il verbale di assemblea è uno dei documenti più importanti
per l’andamento del condominio. Esso infatti riporta la volontà
dell’assemblea in merito ai vari argomenti all’ordine del giorno
e rappresenta le linee guida per l’amministratore per quanto non di
sua automatica competenza (vedi paragrafo “L’amministratore”).
All’inizio dell’assemblea l’amministratore prende nota
dei presenti e fa il calcolo del loro numero e dei millesimi totali di proprietà
che essi rappresentano, in modo da controllare se c’è il “quorum”
costitutivo per dichiararla valida. Controllato questo, si procede alla
nomina di un Presidente e di un segretario.
Di solito (ma sarebbe meglio di no) il compito di segretario viene affidato
all’amministratore stesso, che poi condurrà l’assemblea
al posto del Presidente che si guarderà bene dal prendere la parola.
In realtà dovrebbe essere il Presidente ad aprire le discussioni
dei punti all’o.d.g., dando la parola volta per volta a chi la richiede,
curando la non sovrapposizione degli interventi, la votazione, la dettatura
al segretario del verbale e la sua corretta stesura. Non essendo però
il Presidente necessariamente a conoscenza delle norme, dei regolamenti
e delle leggi, egli deve essere sostenuto dall’amministratore, il
quale, come esperto del settore, dovrebbe essere in grado di consigliare
al Presidente stesso e al segretario come stilare il verbale nella maniera
più corretta.
Ad esempio ricordo come è stabilito ormai dalla giurisprudenza che
per ogni delibera è necessario riportare con minuziosità il
nome e cognome, i millesimi di proprietà dei votanti e il loro voto,
indicando anche gli astenuti (vedi sent. Cass. N.
697 del 22 Gennaio 2000).
Inoltre un amministratore diligente (ma nessuna legge lo stabilisce) produrrà
una copia conforme del verbale scritta a macchina (oggi si fa con il computer)
in modo da renderlo più facilmente leggibile rispetto all’originale
scritto a mano dal segretario dell’assemblea e provvederà all’invio
a tutti i condòmini delle copie sia dell’originale che della
suddetta trascrizione apponendo su entrambi una firma in originale per autenticazione.
Ricordiamoci comunque che ogni punto all’o.d.g. può richiedere
quorum deliberativi diversi e che il Presidente deve controllare (con la
solita consulenza dell’amministratore) che le delibere vengano prese
con le rispettive maggioranze necessarie (vedi appendice A per le maggioranze
relative solo alle assemblee in seconda convocazione).
Entreremo ora nel merito di due importanti argomenti che sono oggetto di delibera assembleare: i preventivi e i consuntivi delle gestioni condominiali.
I preventivi delle gestioni condominiali
Di solito esistono tre tipi di gestioni condominiali che richiedono l’emissione
di preventivi (come di consuntivi): spese inerenti le parti comuni (normalmente
dette “spese di condominio”), ad es.: onorario amministratore,
pulizie, corrente elettrica, ascensore, manutenzioni varie, acqua, cancelleria,
spese postali,ecc….); spese inerenti il riscaldamento (combustibile,
manutenzione, corrente elettrica); spese relative a lavori straordinari
ed eccezionali per i quali è bene effettuare una gestione separata,
addirittura con l’istituzione di un conto bancario differente da
quello di normale uso del condominio.
In tutti e tre i casi occorre che l’amministratore, all’inizio
di ogni gestione, proponga un preventivo di massima, ma distinto per gruppi
di spese, in modo che si possa approvare l’intero preventivo dopo una
eventuale discussione in assemblea anche sull’importo delle singole spese
(ricordiamoci che chi decide è l’assemblea come mezzo di espressione
della volontà dei condòmini e non l’amministratore!). Decisa
l’approvazione del preventivo, contestualmente o in assemblee successive,
occorre approvare la tabella di riparto per tutte le unità immobiliari
del condominio del totale in preventivo.
ATTENZIONE: l’amministratore è autorizzato ad esigere le quote
relative sia alla normale amministrazione che a quella straordinaria anche
ricorrendo ad azioni legali, ma può ottenere la clausola di immediata
esecutività solo dopo il deposito dello stato di ripartizione approvato
dall'assemblea a norma dell'art. 63 delle disposizioni di attuazione del c.c..